Essere una social media strategist è un pò come essere in un mix costante tra creatività e analisi, comunicazione e strategia. Ma per chi guarda da fuori, il nostro lavoro appare spesso come un divertimento senza troppi sforzi: gestiamo profili, creiamo contenuti accattivanti, rispondiamo ai commenti.
Semplice, giusto?
La verità è che dietro le quinte ci sono sfide che pochi comprendono. La vita da social media strategist ha momenti gratificanti, certo, ma anche vere e proprie “scene horror”.

In questo articolo, esploriamo i dietro le quinte di un lavoro che è molto più di quanto sembri.
1. Il Cliente Fantasma: scompare quando c’è la Fattura da Pagare

Ogni social media strategist ha incontrato almeno una volta un “cliente fantasma” – sempre presente per revisioni e modifiche ma misteriosamente introvabile quando arriva il momento di saldare la fattura. E’ un vero e proprio classico da incubo. Comunicare il valore del proprio lavoro e assicurarsi che sia rispettato anche economicamente è una delle sfide più impegnative, richiedendo empatia e fermezza.
2. L’Algoritmo Impazzito: la paura del cambiamento improvviso

Gli algoritmi delle piattaforme social sono una delle più grandi incognite del nostro lavoro. Cambiano spesso, a volte senza preavviso, e possono trasformare strategie vincenti in approcci obsoleti da un giorno all’altro. Questo significa rimanere aggiornati, testare nuove soluzioni e saper spiegare ai clienti che il successo sui social media richiede pazienza e adattamento continuo. Insomma, essere strategist vuol dire essere pronti a cambiare rotta quando meno te lo aspetti!
3. Le Bozze Infinite: il terrore delle revisioni senza fine

I contenuti creativi devono rispecchiare il brand del cliente, ma possono esserci infinite versioni di quella visione! Spesso il percorso di approvazione è lungo e richiede numerose revisioni. La chiave qui è trovare un equilibrio tra la visione del cliente e l’efficacia strategica, evitando che il processo diventi un circolo senza fine.
4. Le Crisi Social: un contenuto sbagliato può diventare virale in un istante

Uno degli incubi peggiori di ogni strategist è dover gestire una crisi social. Una risposta che genera polemiche, un hashtag mal interpretato, un commento provocatorio: basta un attimo per scatenare una reazione a catena. In quei momenti la capacità di mantenere calma e lucidità è essenziale, per contenere il danno e risolvere la situazione senza compromettere la reputazione del brand.
5. La Riunione Infinita: ore di discussioni che ritardano il lavoro

Riunioni su riunioni: dall’analisi dei dati, ai brainstorming, fino alle revisioni dei piani editoriali. Sebbene siano fondamentali per allinearsi con il team e i clienti, possono facilmente diventare dispersive. Il rischio è quello di trovarsi con troppe idee in testa e troppo poco tempo per implementarle! Una strategia efficace include anche il saper gestire il tempo e dare spazio al lavoro concreto.
La vita da social media strategist non è solo creatività e innovazione ma richiede anche capacità di gestione, problem solving e una buona dose di pazienza. In un contesto in continua evoluzione, saper affrontare le sfide con determinazione è ciò che rende questo lavoro stimolante e gratificante.
Essere strategist, o lavorare in generale con i social, vuol dire essere pronti a mettersi in gioco, ad accogliere ogni nuova sfida e a superare con creatività gli ostacoli. E si, a volte è come vivere in un film horror… ma questo rende le vittorie ancora più soddisfacenti!
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